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AFRICA 27/1/2006
“No alle armi di distruzione di massa, sì all’agricoltura come strumento di costruzione di massa”: è questa la ‘parola d’ordine’ emersa dal Convegno sull’agricoltura africana in corso a Ibadan, nel sudovest della Nigeria, con la partecipazione di studioso e ricercatori universitari provenienti da Tanzania e Burundi. Secondo Peter Hartmann, direttore dell’Istituto internazionale di agricoltura tropicale (Iita) di Ibadan, la sicurezza alimentare del Continente passa necessariamente attraverso la modernizzazione delle tecnologie e l’aumento della produzione. “Noi possiamo costruire l’Africa con l’agricoltura. Non ci sono altre alternative. Sfortunatamente milioni di coltivatori africani lavorano ancora con strumenti rudimentali e utilizzando simili metodi non possono sperare in una crescita” ha detto Hartmann. “Dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e diventare più intraprendenti per imparare a investire nella ricerca e aiutare concretamente i nostri popoli” ha aggiunto il direttore dell’Iita. Per Godfrey Nzamujo del ‘Centre Songhai’ di Porto Novo, in Benin, è fondamentale che “l’Africa trasformi con urgenza i meccanismi della produzione agricola, preservando le sue risorse naturali. Fino quando i nostri ‘cervelli’ emigreranno in altri paesi il Continente subirà solo gli effetti negativi della mondializzazione”. [FB]
Fonte Misna
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