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POZZI DI ACQUA POTABILE
Progetti di sopravvivenza
L’Africa è conosciuta per i suoi deserti torridi, dove trovare un’oasi ricca d’una sorgente costituisce sempre un miracolo. Qui a Douala, Cameroun, l’acqua è abbondante: forse è la zona più piovosa del mondo! Ma questo fatto non risolve il problema; anzi, in un certo senso lo aggrava: mancano gli acquedotti, e soprattutto le centrali di controllo delle acque.
È impressionante vedere tanti bambini, con i loro secchi in testa, fare la fila, aspettando pazientemente il loro turno, per poter attingere l’acqua. Ma quale acqua? Bidoni arrugginiti sono allineati sotto le tettoie di alluminio delle abitazioni: aspettano di riempirsi con le piogge torrenziali. Pozzi scavati nei piccoli cortili forniscono la preziosa acqua. Qual’è dunque il problema?
L’acqua c’è ma non è assolutamente potabile. Ma siccome c’è, si usa com’è! Dall’uso di questa acqua nascono naturalmente innumerevoli problemi di salute. Le malattie sono gravi e numerose, specie per i bimbi più piccoli che nascono e vivono immersi nei batteri. Per non parlare poi delle gravi infezioni della pelle e delle mortali infezioni intestinali.
Che cosa fare? Il Governo ha costruito alcune stazioni di trattamento dell’acqua e reti di distribuzione; ma con metodi che non danno completa garanzia; e poi, si tratta di reti limitate ad alcune zone ed il prezzo è alto: improponibile per la popolazione. Occorre intervenire. Da anni si è cercato di scavare pozzi nei quartieri dove non arriva la rete idrica; pozzi artesiani, con la profondità di sessanta metri; sono i più protetti dalle infiltrazioni: in vari quartieri della città mancano completamente gli scoli incanalati delle acque inquinate; le fogne sono a "cielo aperto"! La soluzione è buona, ma costosa. Per l’esecuzione dei lavori, le ditte a buon mercato, chiedono venti milioni di lire italiane per ogni pozzo; poi c’è la spesa di tre milioni per la pompa. Noi stiamo pensando di scegliere alcuni quartieri dove c’è più urgenza per cominciare. Cosa ne dite? Carissimi amici e amiche, spesso durante le mie giornate, penso a tutti voi che ci avete seguito in questi anni; voi che ci siete stati sempre vicini con ansia, entusiasmo e coraggio; voi che avete sempre risposto "sì" ai nostri appelli. A volte abbiamo avuto timore di chiedere troppo e scoraggiarvi con la nostra audacia, ma la vostra risposta è sempre stata come all’inizio: "Andate avanti, noi siamo con voi: non vi fermate!".
Come potervi ringraziare? Vorremmo passare nelle vostre case, ad una ad una, e mostrarvi quello che siete riusciti a realizzare. Vorremmo anzi che passassero davanti a voi le schiere di persone che hanno potuto usufruire del vostro aiuto: voi vedreste sul loro volto il sorriso, la gioia di essere vostri amici! Coraggio dunque, in attesa di vedere un’Africa che inizi il suo cammino con sicurezza.
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